Villa Santa Lucia
Provincia di Frosinone, abitanti 2.433, superficie Kmq 17,70, altitudine m. 323
Abitanti: Villesi
Festa patronale: Santi Rocco e Antonio
Frazioni e Località: Piumarola.
Comuni limitrofi : Cassino, Terelle, Pignataro Interamna, Piedimonte San Germano.
Distanza da Frosinone Km. 54
Autostrada: A1 Cassino.
La Storia
Il comune di Villa Santa Lucia è il risultato dell’unione di territori appartenuti a comunità diverse. Il paese, abbarbicato su un costone del monte Cairo, era una frazione di Piedimonte nota come Villa di Piedimonte. Nell’agro sorgeva un più antico insediamento, Piumarola, legato alla colonia romana di Interamna.
In questo territorio già nel Paleolitico e nell’Età del ferro erano presenti insediamenti, di cui sono stati trovati abbondanti tracce e resti archeologici oggi conservati nei musei, soprattutto in quello di Cassino.
Con la conquista romana, questi abitati furono inglobati nell’agro interamnense di cui seguirono la storia e scomparvero nell’epoca delle invasioni germaniche.
La popolazione si raccolse intorno a due centri: in collina, attorno alla Villa di cui si è detto, nella pianura, fra i boschi del Castello di Piumarola.
Le prime notizie dei due borghi risalgono all’XI secolo. Il castello sorto presso il monastero benedettino femminile in cui si dice sia vissuta la sorella di San Benedetto, Santa Scolastica, dipendeva dai monaci cassinesi ed era una delle loro più importanti aziende e postazioni antiaquinati.
Villa e Piumarola, dotate di autonome fortificazioni, vennero saccheggiate nel 1199 da truppe germaniche, poi da quelle al seguito di Federico Il a causa della fedeltà ai monaci cassinesi filo papalini. Altri danni Villa ebbe dal Bianco, il condottiero che occupò nel 1424 il cassinate. La fisionomia dei due centri viene descritta nelle inquisitiones del 1267: Villa era diviso in piccoli agglomerati di coloni, i quali praticavano l’agricoltura come unica attività, mentre a Piumarola esisteva una fiorente azienda agricola di proprietà monastica. Essa era dotata di un proprio castello, il cui piano basso sembra fosse destinato a magazzino per la raccolta e il deposito dei prodotti agricoli. Nelle vicinanze una chiesa, San Martino, perpetuava il ricordo dell’antica cappella del monastero benedettino femminile. La zona aveva diversi mulini e un razionale sistema di ordinamento dei terreni. Al monastero cassinate la zona, che ospitava fondazioni benedettine di un certo rilievo come Santa Scolastica, San Nicola della Cicogna e Sant’Angelo de Fortunula, fu soggetta fino alla fine del Quattrocento, quando lo stato napoletano ne acquisì la piena giurisdizione. Da quell’epoca, Villa Santa Lucia, chiamata con il nome della santa più venerata nel borgo per distinguerla da paesi omonimi, ha seguito le maggiori vicende del regno napoletano. Nell’Ottocento Villa Santa Lucia si rese autonoma da Piedimonte e si costituì comune. Nel Novecento il paese e i suoi abitanti vissero gli eventi che trasformarono il territorio e il tenore di vita delle popolazioni: dalla crisi del lavoro e delle campagne, alla bonifica totale della zona, alla costruzione delle ferrovie, alle guerre e alla costruzione di un mondo rinnovato. Ci fu soprattutto, nel secondo dopoguerra, l’industrializzazione del cassinate, con l’insediamento Fiat ai margini del proprio territorio, e la conseguente ripresa demografica, economica e sociale.
Alcuni reperti degli scavi non sistematici operati nella zona, in particolare nell’area di Piumarola, sono visibili inseriti nei muri di edifici pubblici e privati.
Il paese non mostra monumenti rilevanti in quanto tutto è stato devastato durante la guerra. Restano solo una lapide e una scritta altomedioevale, oggi murata in un edificio privato nella piccola piazza antistante la Chiesa di Santa Maria Assunta.
Fuori del paese è il Convento francescano, ricostruito, con qualche antico elemento decorativo. In pianura stanno sorgendo alcuni nuclei nuovi e si è sviluppata la frazione di Piumarola.
Il fertile territorio favorisce Io sviluppo dell’agricoltura: sono sorte diverse aziende moderne con un’alta produttività. Ma per lo più la popolazione lavora nello stabilimento, Fiat sorto vicino a Villa Santa Lucia.
Lungo la Casilina, che taglia in due il territorio villense, si vanno concentrando tutte le attività connesse all’indotto Fiat con imprese di trasporto, autofficine e servizi diversi per l’industria.