Trivigliano
Provincia di Frosinone, abitanti 1.252, superficie Kmq 12,71, altitudine m. 780
Abitanti: Triviglianesi
Festa patronale: Sant’ Oliva
Frazioni e Località: San Giovanni
Comuni limitrofi: Alatri, Ferentino, Fumone, Guarcino, Torre Cajetani.
Distanza da Frosinone Km. 27
Autostrada: A1 Anagni.
La Storia
Il territorio comunale di Trivigliano è posto nell’area dei colli ernici: il territorio carsico è caratterizzato da un notevole dislivello passandosi dai colli alle bassure del lago di Canterno, un lago di recente formazione che ogni tanto scompare; c’è qualche grotta carsica e il territorio non manca di boschi.
Trivigliano nacque verso la metà del secolo X. Dicono le cronache che un gruppo di homines de Tecliniano comparve in un giudizio; li distingueva il nome dell’abitato derivato probabilmente dalla denominazione di un fondo: Trebellianus; fondi rustici e casali erano evidentemente presenti in questo territorio. Solo dopo qualche secolo gli abitanti si costituirono in comunità organizzata, in un Castrum, con un’organizzazione politica, probabilmente connessa alla presenza di una consorteria feudale.
Fuori del centro storico sorgono le aree di maggiore popolamento: il viale d’accesso al paese, il vero punto centrale del borgo, i quartieri sorti a ridosso della Madonna del Riposo e lungo il viale del Cimitero e la strada per Filettino. Qui sorgono case moderne fra cui alcuni edifici pubblici di modernissima concezione (il nuovo Palazzo comunale con l’antistante emiciclo destinato a pubbliche riunioni e spettacoli) e il piccolo complesso delle due chiese della Madonna del Riposo e di San Sebastiano con affreschi del Quattrocento di pittori sublacensi.
Ma Trivigliano entrò ben presto nel mirino del potente e vicino comune di Alatri, il solo che avesse tentato un’espansione nell’agro.
Pertanto i signori e gli uomini di Trivigliano furono costretti a riconoscere la supremazia alatrense inviando un loro rappresentante al parlamentum e ai giochi che Alatri teneva annualmente dopo la Pasqua. Tale situazione si mantenne fino alla metà del Quattrocento, malgrado i reiterati tentativi della Chiesa romana di sottrarre il castello all’influenza alatrina: ci provò già alla metà del Duecento ma soprattutto verso la fine del secolo XIII con Bonifacio VIII, il quale inserì il piccolo castello nel vasto dominio signorile della sua famiglia. Ma non fu cosa di lunga durata: si ripristinò pertanto il predominio alatrino e gli abitanti di Trivigliano parteciparono alla ribellione del 1366 contro il rettore di Campagna assaltando, con molti altri, la rocca di Ferentino, sede rettorale. Nel Quattrocento ad Alatri si sostituì il dominio dei Colonna che, malgrado le alterne vicende della casata, durò fino al 1816.
Intanto agli inizi del Cinquecento era avvenuta la divisione definitiva dal vicino castello di Torre (oggi Torre Cajetani) con il quale era stato collegato per lungo tempo. Gli avvenimenti dei secoli dell’età moderna non sono di particolare rilievo. I triviglianesi parteciparono più o meno passivamente ai grandi avvenimenti della storia: diversi abitanti del borgo furono coinvolti nella ribellione contro i giacobini e i francesi della repubblica romana e vennero fucilati per avere abbattuto l’albero della libertà.
Dopo l’unità, nel 1867, si organizzò un plebiscito per l’annessione al regno d’Italia, abortito poi per la sconfitta garibaldina a Mentana. I triviglianesi parteciparono ai due conflitti mondiali ed emigrarono in cerca di lavoro causando una forte riduzione della popolazione.
Il centro storico di Trivigliano sorge sopra un’alta collina caratterizzata da un vasto giardino e da uno spazio destinato a verde pubblico.
Sulla sommità occidentale sorgono quelli che possono definirsi i resti, rimaneggiati, dell’antico castello. Sotto, a semicerchio, è disposto il centro urbano che digrada verso il basso, a gironi.
Nelle zone più basse ancora si intravvedono le tracce di torri, una volta destinate a proteggere l’abitato, che oggi conserva un aspetto medioevale nella disposizione dei vicoli mentre gli edifici appaiono costruiti secondo stili architettonici più recenti. Comunque già alla fine del Cinquecento l’abitato doveva aver raggiunto la grandezza dell’attuale centro.
La Chiesa di Santa Maria Assunta è di aspetto settecentesco a unica navata, con organo del secolo XVII, una grande pala d’altare e un fonte battesimale romanico.
Al di sotto si apre una cappella, dedicata alla patrona del paese Sant’Oliva, con due altari su uno dei quali campeggia un affresco che sembra ridotto alla sua sinopia: è di buona fattura e di derivazione rinascimentale.
Numerose costruzioni sono sorte nelle aree prospicienti la strada statale per Fiuggi e la piana di Canterno.