Pescosolido
Provincia di Frosinone, abitanti 1.499, superficie Kmq 44,55, altitudine m.630
Abitanti: Pescosolidani
Festa patronale: Esaltazione della Santa Croce
Frazioni e Località:Forcella.
Comuni limitrofi: Campoli Appennino, Sora
Distanza da Frosinone Km. 39
Autostrada: A1 Ceprano
La Storia
L’origine del toponimo in questo caso è molto chiara: deriva dalla gigantesca rocca, chiamata nella zona “peschio” (il nome dato alle pietre) che caratterizza il panorama e su cui è insediato il paese: il me sarebbe stato attribuito dai mona cassinesi. L’origine del paese si fa risalire al IX secolo anche se al confine con Campoli Appennino e nel territorio comunale sono stati trovati diversi resti archeologici d’età romana. La prima menzione è del 1159 quando ne era signore un certo Simone. Per tutto il Medioevo non si contano i passaggi di signoria, per più seguendo le vicende della vicina Sora. Pescosolido fu più volte coinvolto in conflitti per le numerose guerre feudali e lotte fra papato ed impero: nel 1229 il paese fu distrutto per rappresaglia da Federico Il perché i pescosolidesi si erano schierati dalla parte del papa. Ricostruito dopo alterne vicende finì fra i possessi dei Boncompagni che, nel 1796, lo cedettero alla camera regia.
Vi si insediò per un certo tempo una comunità cenobitica i seguaci di Celestino V che lasciò pregevoli oggetti sacri, oggi conservati nella Chiesa di Pescosolido. Fino al decennio successivo all’unificazione italiana, Pescosolido fu dominato dai briganti che scorrazzavano ed infestavano il territorio. Già i pescosolidesi erano abituati alle migrazioni stagionali, ma con la fine del l’Ottocento l’emigrazione diventò di massa: in migliaia si trasferirono in Argentina, negli Usa, in Canada, in Australia e in diversi paesi europei. Alcuni, più fortunati, ebbero la possibilità di stabilirsi a Roma.
Un grande, tragico avvenimento per il paese fu il terremoto del 13 gennaio 1915 che distrusse tutti gli edifici fra cui l’antico castello già trasformato in palazzo. Numerosissime furono le vittime.
Nel secondo conflitto mondiale il paese ebbe sensibili perdite.
Il paese sorgeva, fino al terremoto del 1915, alto sulla roccia, sul Colle San Giovanni. Oggi le abitazioni dei primi del secolo non ci sono più: se ne vedono solo pochi ruderi e il centro urbano si è spostato tutto verso il monte. Ancora esistono diverse abitazioni antisismiche mentre moltissime case sono state costruite sia verso il monte che lungo le strade radiali. C’è un lungo e bel viale d’accesso, all’inizio del quale sorge il villino Mariani, circondato da un caratteristico boschetto. Il paese presenta pochi edifici notevoli. Fra questi la Chiesa dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista, la principale di Pescosolido. Si tratta di una chiesa antica, danneggiata e ricostruita più volte. Oggi sembra un edificio tardo barocco: l’interno, a croce latina, presenta affreschi e mosaici di artisti contemporanei che raffigurano scene della vita dei due santi titolari, di santi venerati localmente e della storia paesana. Si conserva qualche quadro di valore: uno del 1778 attribuito a Gaspare Capricci rappresentante il Battesimo di Cristo e un altro, attribuito alla cerchia di Marco Mazzaroppi, della fine del Cinquecento inizi del Sei, rappresentante la Madonna del Rosario. L’aspetto architettonico più caratteristico di questa chiesa, oltre alla facciata in pietra locale, è la grande scalinata antistante. Altra chiesetta interessante è quella di San Rocco con una facciata in pietra molto semplice. Affreschi, secondo alcuni preromanici, si conservano nella Chiesa della Madonna della Neve.
Anche nella Chiesa di San Pantaleone si trovano affreschi risalenti ai secoli XII o XIII. Nelle molte cappelline di campagna si conservano immagini fra cui, alla Madonna del Vallone, un affresco tardo rinascimentale.
A Pescosolido gran parte della popolazione vive nelle numerose frazioni; oggi si nota una certa espansione edilizia con la costruzione di diverse moderne abitazioni. Paese montano, Pescosolido è ricco di acqua sorgiva utilizzata per alimentare vari comuni. Il paesaggio è ricco di verde ed è dominato dai monti in cui si manifestano fenomeni carsici. Nel territorio pescosolidese si trovano abbondanti tracce di minerali ferrosi che più volte si è cercato di sfruttare. L’unica risorsa notevole dell’agricoltura è l’olio. Si è tentato la strada della piccola industria per impiegare la manodopera, ma gran parte degli abitanti deve recarsi a lavorare nelle industrie del sorano.