Il Castello
L’antico Castello
I massicci resti dell’antico castello baronale sorgono sull’alto colle di Monte San Giovanni ed hanno risentito di tantissime traversie dei tempi, specialmente degli ultimi secoli.
Dall’analisi del complesso si desume che esso fosse diviso in due zone distinte: la prima con funzione militare, comprendeva i due torrioni e gli edifici per l’alloggiamento dei militari (pare che ne potesse ospitare ben settecento); la seconda era adibita a residenza per la famiglia del castellano.
Di questa imponente costruzione rimane ben poco: due torri, una parte della cinta, un palazzetto: solo osservando le fotografie si può notare che il castello è stato pesantemente ridimensionato.
In alto sorge una massiccia torre quadra, forse il maschio, oggi alta circa 20 metri con uno spessore murario alla base di oltre tre metri. Rimane il suo ingresso caratterizzato da un grande monolite e da un’unica finestra; all’altra estremità c’è una torre pentagonale, trasformata da un restauro.
Le due torri erano collegate da un passaggio coperto, oggi interrato.
I lavori del Settecento e i danni dovuti al terremoto deI 1915 hanno completamente trasformato il castello. Se in precedenza erano sparite delle torri e si erano ridotte le mura, il terremoto del gennaio 1915 lesionò gravemente gli edifici per cui furono abbattuti due piani del grande palazzo e ridotta la torre, eliminando diverse cornici, finestre bifore ed elementi decorativi. Ne rimane solamente una colonnina con capitello a foglie ornamentali.
Oggi la parte inferiore del complesso è stata destinata a giardino che si attraversa per andare alla Cappella di San Tommaso, ove si dice che il filosofo sia stato tenuto prigioniero. Vi si accede per mezzo di una recente scalinata e dopo un largo vestibolo si entra nella cella, trasfomata in cappella.
Vi troviamo una tela del Solimena e un trittico cinquecentesco di scuola napoletana; in alto, sulla parete di fondo, si notano tracce di affreschi ed emerge chiaramente una testina.
Anche la pavimentazione della cappella ha piastrelle cotte e smaltate, risalenti al Cinquecento. La trasformazione risale al periodo dei d’Aquino d’Avalos e pare più precisamente ai tempi della marchesa Isabella.
Un palazzetto è stato restaurato nel corso di questo secolo da parte degli ultimi possessori e riprende elementi rinascimentali toscani e romani; l’interno è stato suddiviso in stanze dedicate alla musica (con arredi appartenuti a Pietro Mascagni), al convito, ai giochi e una taverna.
Il centro storico di Monte San Giovanni Campano conserva ancora grandi tratti delle sue mura. L’abitato si estende per tutta la cresta della collina e si nota la cerchia castrense e, in diverse parti, quella muraria. Alcune torri emergono dal tessuto edilizio, ingiobate nelle abitazioni, mentre altre sono mozzate. Le cortine appaiono in gran parte rimaneggiate a causa di una lunga serie di interventi, alcuni dei quali iniziati già a partire dal XVIII secolo. Il materiale di risulta fu reimpiegato a coprire il fossato tra le due cinte, ed in questo modo cominciò a scomparire l’immagine medioevale del maniero e della città. Coperto il fossato, vennero costruiti alcuni edifici e la Porta dell’Orione, oggi scomparsa.
Le porte dell’antico abitato pare fossero cinque, di queste ne rimangono tre: la Porta dei Codardi, di San Rocco e della Scrima. La prima, con arco a tutto sesto, è rivolta verso Strangolagalli-Boville; la seconda, ad arco acuto e mensole sporgenti vicina ad una torre, è rivolta verso l’agro di Canneto; la terza, aperta nelle vicinanze della Chiesa di San Pietro de Arenula, è diretta verso le campagne e oggi appare la più complessa delle tre porte rimaste: l’arco a tutto sesto è dentro un fabbricato che forma un doppio accesso. Anche il centro storico, tutto gravitante oggi verso la piazza principale, ove sorgono il Palazzo comunale e la Chiesa di Santa Maria della Valle, è suddiviso in due zone: la prima ruota attorno al castello, la seconda verso il basso della collina sul versante sud-est. Le due zone si differenziano sia per l’andamento viario che per la tipologia degli edifici. Nella prima zona ci sono vie interne strettamente connesse alla conformazione della cresta, in alcuni luoghi anche ad andamento piano, mentre nella seconda zona le strade devono conformarsi alle necessità di scollinamento. Ma la differenza sostanziale è nella tipologia edilizia: la prima area presenta anche palazzi e abitazioni di un certo rilievo per il fatto che è vicina alla zona castellana ed al centro politico; nella seconda appaiono case più modeste e si nota un generale abbandono. Ambedue le zone sono caratterizzate da una fuga di vicoli, spesso bui, che si snodano fra le case, stretti e a volte ripidi. Tutto il centro storico presenta diversi elementi architettonici molto interessanti: portali, finestre, pavimentazione, tutti in pietra calcarea, con qualche raro esempio in tufo.
Diverse sono le costruzioni rilevanti ed i palazzi di Monte San Giovanni: il più noto è il Palazzo comunale, eretto nel XVIII secolo ed ampliato nella prima metà del Novecento quando fu sistemata anche la piazza principale. Allora assunse l’aspetto neogotico attuale. La sala consiliare è stata decorata nel 1958 con stile sobrio ed austero. Una grande immagine di San Tommaso domina la parete di fondo, e stemmi e scudi sono dipinti attorno alle pareti.