Casalvieri
Provincia di Frosinone, abitanti 3.184, superficie Kmq 27,09, altitudine m.380
Abitanti: Casalvierani
Festa patronale: Sant’Onorio
Frazioni e località: Canalara, Colle la Fossa, Fallena, Purgatorio, Roselli, Valloni.
Comuni limitrofi: Alvito, Arpino, Atina, Casalattico, Fontechiari, Vicalvi.
Distanza da Frosinone Km. 45
Autostrada: A1 Pontecorvo
Note Storiche
Il comune di Casalvieri è collocato a sud ovest della valle di Comino, sulla sponda destra del fiume Melfa. Oltre a Casalvieri centro, questo comune conta due borgate, Roselli e Purgatorio ed una novantina di contrade o piccole frazioni. Il nome deriva dalla denominazione del l’insediamento medioevale: Casa Silverii oppure Casa Ulivieri.
La zona ove sorge l’abitato di Casalvieri è una delle aree strategiche della valle, poiché controlla lo stretto passaggio, lungo il fiume Melfa, che da valle di Comino porta alla media valle del Liri con sbocco a Roccasecca.
Nel Paleolitico medio il territorio appare frequentato ed in epoca storica la zona è abitata dai volsci e contesa da romani e sanniti; l’area casalvierana è ai confini fra i due municipi di Atina e Arpino, e sicuramente esistono dei pagi poiché sono stati trovati resti di epoca romana.
La prima menzione di un insediamento si ha nel 1017 e nel 1046 compare un castello: esistono ancora mura e due torrioni nella zona a nord del centro storico che si fanno risalire all’antica fortificazione. Nel 1076 Casalvieri fu donata all’Abbazia di Montecassino la quale era già presente nella zona con due piccoli cenobi, posti oggi al confine tra Casalvieri e Casalattico: Sant’Angelo Pescomascolino e San Nazario, in un’area fitta di insediamenti religiosi benedettini. Sant’Angelo apparteneva ad un prete di Casa Selveri di nome Pietro, il quale nel 1032 lo donò a Montecassino.
Tramontata ben presto l’influenza cassinese, Casalvieri passò da un signore all’altro e, con la vicina Casalattico, venne aggregata o sottratta alle tre signorie della zona: Alvito, Arpino, Sora. Nel 1309 fu nelle mani dei d’Aquino, ma apparve poi unita per lo più ad Arpino fino al Quattrocento, quando passò sotto la giurisdizione sorana. Comunque, ebbe una lunga serie di signori: più volte venne divisa in quote attribuite a diversi feudatari. Nel 1583 Casalvieri fu venduta ai Boncompagni e la famiglia di papa Gregorio XIII tenne il feudo sino al 1796.
I Boncompagni furono interessati allo sviluppo economico della zona ed incrementarono l’industria tradizionale di Casalvieri, la molitura; da tempo, diversi mulini erano stati costruiti lungo il Melfa che a Casalvieri restringe il suo corso per poter attraversare la stretta valle, oggi denominata, dalla strada che la percorre, il “Tracciolino”. Le condizioni economiche della popolazione però non erano floride e una parte della popolazione emigrava stagionalmente verso lo stato romano.
I casalvierani si schierarono contro i rivoluzionari francesi e numerosi parteciparono alle bande capeggiate da Fra’ Diavolo. Nel Risorgimento Casalvieri fu terra di patrioti, ma anche rifugio e luogo prediletto dai briganti. I patrioti parteciparono alla lotta antiborbonica, reclutando gruppi armati contro le truppe lealiste e contro i briganti, mentre la maggior parte dei contadini parteggiava per il re Francesco.
Nel corso dell’Ottocento si ebbe un costante incremento demografico che, in questo secolo, portò Casalvieri a oltre 7000 abitanti. Il territorio era sovrappopolato e molti casalvierani emigrarono verso i paesi vicini, verso i Castelli Romani e persino nel Piceno. Il declino demografico cominciò negli anni Trenta e assunse caratteri di vera emorragia negli anni Sessanta.
Nel 1915 Casalvieri fu colpita da un terremoto che produsse danni rilevanti. Durante il ventennio fascista, Casalvieri si segnalò per un’originale protesta sociale delle donne contro un esoso podestà. La seconda guerra mondiale portò alla durissima occupazione tedesca e la zona fu spesso bombardata perché posta allo sbocco della via strategica che la unisce al cassinate. Con la ricostruzione del dopoguerra, riprese ad operare anche una piccola fabbrica e ci fu un netto miglioramento delle infrastrutture con la costruzione di una più efficiente viabilità in zone tagliate del tutto fuori sino ad allora. Gli edifici esterni al centro storico sono tutti di costruzione moderna.
Ad una attenta osservazione ancora si in travede la cinta della terra murata, che è stata alterata dalle espansioni ottocentesche e di questo secolo. Il centro storico presenta diversi bei palazzi della borghesia e della piccola nobiltà rurale, decorati da finestre e portali in pietra. La Chiesa dei Santi Giovanni Battista, Evangelista e Nicola, la principale, è una costruzione imponente. L’attuale edificio è del Settecento ed il progetto fu redatto da Giacomo Del Sole. La facciata barocca presenta due statue in nicchie parietali; al l’interno sono diversi bei dipinti del Settecento e due notevoli statue in legno rappresentanti due virtù.
Nella borgata Roselli la Chiesa di Santa Maria delle Rose presenta una bella facciata seicentesca rivestita a bugnato. In contrada lacobelli è stato costituito, in locali annessi ad una chiesa, il Museo civico Padre lacobelli, che porta il nome del suo fondatore. Vi si conservano numerosi reperti archeologici della valle di Comino. Presso il museo opera un centro di studi.
L’ambiente presenta alcuni fenomeni carsici interessanti, come la Fossa di Cavallo. Anche la vallata, che ha preso il nome dalla strada che la percorre, il Tracciolino, si presenta molto bella ed interessante dal punto di vista naturalistico.
Fino ai primi decenni del secolo la popolazione di Casalvieri era composta in massima parte da contadini e l’economia era dominata dai pochissimi proprietari terrieri. Oggi, nonostante i contadini siano ancora molti, la gran parte della popolazione lavora nelle industrie del cassinate e del sorano, nelle quali si produce materiale elettrico, laminati, vestiario e accessori per gioielleria.