Ausonia
Provincia di Frosinone, abitanti 2501, superficie Kmq 19,51, altitudine m.178
Abitanti: Ausoniesi
Festa patronale: San Michele
Frazioni e località: Madonna del Piano, Sevacava
Comuni limitrofi: Castelnuovo Parano, Coreno Ausonio, Esperia, Spigno Saturnia.
Distanza da Frosinone Km. 59
Autostrada: A1 Cassino
Note Storiche
Ausonia si trova a sud di Frosinone, ai confini con la provincia di Latina, sopra un colle che controlla un passo nella valle del fiume Ausente. Fino al 1862 il nome del comune era Fratte, derivato dalla ricca vegetazione di difficile penetrazione. Il nome attuale, invece, deriva dalla supposta esistenza della antica città di Ausonia, distrutta da Roma. Si è a conoscenza di un popolamento locale in epoca romana, non meglio definibile sulla base dei reperti archeologici. Forse un centro abitato si formò all’epoca della prima invasione longobarda, attorno ad un presidio militare bizantino posto a Fratte-Ausonia. La presenza longobarda è confermata dal ritrovamento di alcune monete. Una prima sicura testimonianza storica su Fratte si ha nel 1039, quando l’abate di Montecassino, con l’aiuto dei duchi di Gaeta, riuscì a sottometterne gli abitanti. Nel 1058 una parte del castello venne donata all’Abbazia di Montecassino e una parte rimase al ducato di Gaeta.
Gli abitanti molto spesso si ribellavano agli abati, preferendo il dominio del ducato con il quale intrattenevano rilevanti rapporti economici. In seguito però anche le altre parti del castello vennero donate all’abbazia che riuscì a conquistarsi la fedeltà perenne degli abitanti. Nella seconda metà del Quattrocento, la cittadina passò sotto la signoria dei Caetani di Fondi e, successivamente, dei Colonna, dei Lannoy, dei De Sangre e dei Carafa. Nel XVI secolo Fratte divenne territorio controllato dai re napoletani, subendo tutte le vicende politiche del regno fino all’unificazione nazionale.Con l’unità d’Italia, il paese visse i problemi e le vicende di tanti paesi del Meridione: la difficile economia, la diffusa disoccupazione, le partenze degli emigranti. E poi, ancora, le guerre coloniali, la prima guerra mondiale, gli anni del fascismo. Gli eventi della seconda guerra mondiale sono stati tragici per Ausonia, trovatasi sulla linea del fronte. Nel 1944 il paese venne sfollato, e la popolazione trovò rifugio in campagna e sul monte Fiammera; nel febbraio buona parte di essa fu rastrellata e condotta nei campi di concentramento. Il paese, infatti, non fu liberato durante l’offensiva del gennaio 1944, ma dovette attendere il maggio dello stesso anno per veder retro cedere i tedeschi, a cui subentrarono le tristemente note, truppe di colore francesi: al termine della guerra Ausonia contava 151 caduti.
Il paese si è sviluppato fuori dall’antica cerchia muraria ma si può ancora osservare l’assetto originario, guardando Ausonia dalla pianura. Il diruto castello domina la vallata ed i suoi resti si elevano ancora imponenti, le torri si ergono lungo il perimetro della rocca sormontata dall’antico mastio. Alcuni elementi come finestre e bifore possono attribuirsi ad epoca normanna. Vicino alle mura si trova la principale Chiesa di San Michele Arcangelo: a tre navate con un massiccio campanile, è edificata sopra i resti di un tempio pagano dedicato ad Ercole, come attestano due iscrizioni murate nell’edificio; nella chiesa sono conservati diversi reperti provenienti da costruzioni romane. Tra questi, sono interessanti due are pagane, delle quali una raffigura il mito di Leda e il cigno.
Fuori dall’abitato, sorge la Chiesa di Santa Maria del Piano edificata nel corso del secolo XI, anch’essa sopra un tempio pagano, ed interamente ricostruita nel Quattrocento. Il portico è composto da archi ogivali che sorreggono il soprastante loggiato coperto, i tre portali d’accesso sono barocchi e quello mediano è chiuso da una porta lignea traforata. In questo stile composito, si alza sulla sinistra un massiccio campanile medioevale.
L’interno, a tre navate, ha una decorazione barocca; si conservano inoltre alcuni sarcofagi mentre è scomparso del tutto un ciclo di affreschi.
Sull’altare maggiore è posto il trittico di Giovanni Filippo Criscuolo di Gaeta con figure di santi (in sacrestia un suo Transito di Maria), mentre alcune figure sono opera di un altro pittore. Sullo stesso altare è collocata la statua della Madonna, opera lignea anteriore al secolo XI: rappresenta la Vergine seduta col Bambino in grembo.
Nella cripta vi sono affreschi bizantineggianti e risalenti al secolo XI. Si tratta, infatti, di alcune importanti testimonianze della scuola pittorica benedettino cassinese. Vi sono ritratte scene dal Nuovo Testamento, santi e sante e una scena rappresentante la Dedicazione della chiesa: un sacerdote o un principe consegna la chiesa ad una figura femminile, forse la Madonna.
Secondo la leggenda locale, la Madonna si trasferì nella località ausonense da Castro dei Volsci; non essendo possibile riportare la statua nel borgo originario, si stabilì allora di compiere un pellegrinaggio annuale per ricordare la miracolosa traslazione con un incontro fra le popolazioni di Ausonia e Castro, legate così da vincoli religiosi e da fratellanza.
Attualmente, il pellegrinaggio si effettua ogni tre anni; nel corso della cerimonia avvengono scambi di doni e i castresi sono ospitati dagli abitanti di Ausonia.
In contrada Coriano si trova la Chiesa di Santa Maria, caratterizzata dall’alto campanile frontale. L’antica chiesa esisteva già nel 1508 come Monastero di San Marino. Come vuole l’uso della zona, è costruita utilizzando reperti romani: un’iscrizione è murata nella torre campanaria e un sarcofago romano giace nelle vicinanze.
In pochi decenni l’economia di Ausonia ha avuto un notevole sviluppo grazie all’industrie marmifere che utilizzano il “marmo di Coreno”. Questa attività ha dato vita ad intensi traffici commerciali e turistici fra Lazio meridionale e Campania, favorendo la costruzione della superstrada Cassino-Formia, direttrice privilegiata tra le due regioni.