Cesanese del Piglio
Il Cesanese del Piglio
Unica Doc della provincia di Frosinone, il Cesanese del Piglio viene prodotto nei territori comunali di Piglio, Serrone, Acuto, Anagni e Paliano. Deriva quasi completamente dall’uva Cesanese di Affile, una varietà locale del Cesanese comune, anch’esso ammesso nella composizione dell’uvaggio. Secondo gli usi locali, il disciplinare di produzione consente l’impiego di una piccola percentuale di vitigni a frutto bianco, la cui funzione principale consiste nell’innalzare il tenore di acidità e dare maggiori profumi al prodotto.
Questo vino, tradizionalmente secco, si trova anche nelle tipologie “Dolce” e “Abboccato”. Si produce anche nelle versioni Spumante naturale e Frizzante naturale.
Prodotto da sempre molto in anticipo rispetto agli altri vini (anche a fine novembre), può essere considerato quasi un antenato dei vini novelli, con i quali ha in comune l’abbinamento ideale con le castagne, anche se la tradizione lo vuole immancabilmente presente quando in campagna si perpetua il rito dell’uccisione del maiale e la produzione dei salumi.
Come si consuma
Il Cesanese del Piglio viene associato a salumi stagionati, bucatini all’amatriciana, primi piatti con sughi di carne, agnello alla cacciatora, pajata, fegatelli di maiale alla griglia, trippe in umido, pollame e coniglio arrosto e va servito a 16-18°C in calici ballon, entro 3-5 anni dalla vendemmia.
I tipi più o meno dolci e lo Spumante vanno serviti rispettivamente in coppe larghe o flûte a 6-8°C e si accompagnano bene a dolci secchi, ciambelle, crostate di frutta.
Come si conserva
Per una corretta conservazione di questi vini, le bottiglie vanno tenute, coricate, in scaffalature di legno, perché questo materiale attutisce i colpi e le vibrazioni; devono essere conservate al buio, a temperatura costante fra 10 e 15°C e con un’umidità intorno al 70-75%, in modo che il tappo non si asciughi.
Come si produce
Il metodo di produzione del Cesanese del Piglio Doc prevede la pigiatura delle uve, poi messe a fermentare e a macerare assieme alla vinaccia. Con la successiva svinatura, spesso precoce, si separa la vinaccia dal mosto, e dopo l’affinamento il vino viene stabilizzato e imbottigliato.
Le versioni Amabile e Dolce si ottengono con una più o meno elevata percentuale di zuccheri aggiunti.
Lo Spumante si ottiene sottoponendo il vino di base, addizionato in quantità più o meno elevata di zuccheri e lieviti, a una rifermentazione in bottiglia o in autoclave con la conseguente presa di spuma.
fonte: naturalmenteitaliano.com