Itinerari Naturalistici
Itinerari Naturalistici
Valle del fiume Aniene e Monti Simbruini
Caratteristici paesaggi di montagna, con vallate maestose solcate da fiumi di acqua purissima, come l’Aniene; boschi secolari di querce e faggi; panorami di incomparabile suggestione (come le vedute del monte Viglio) che permettono di spaziare dal mar Tirreno fino alle cime del Gran Sasso, del Terminillo, della Maiella o del Velino. Per gli appassionati della pesca sportiva ideale il fiume Aniene, con le sue gelide e pure acque.
Di genuina bellezza i centri della valle: Filettino (1.075 metri sul livello del mare) il comune più alto della regione, con appena 500 abitanti. E’ un centro climatico di montagna, con la stagione sciistica di Campo Staffi. Trevi nel Lazio, con il castello Caietani, su una collina a guardia della sottostante vallata. Sul suo territorio sorge l’immenso pianoro degli Altipiani di Arcinazzo, una stazione climatica a circa 900 metri di altitudine, con una capacità ricettiva notevole, in forza dei numerosi alberghi e residenze.
Massiccio del Monte Scalambra ed il Parco Naturale “La Selva”
I piccoli centri di Serrone, Piglio, Acuto, Paliano, costituiscono un itinerario naturalistico fra i più interessanti, per il panorama che si può ammirare, verso Roma e verso la Valle del Sacco.
Sul monte Scalambra esiste una piattaforma per lo sport del volo a vela e del parapendio. Da Serrone, Piglio ed Acuto si dipartono alcuni sentieri che portano fino ai vicini altipiani di Arcinazzo.
Nel territorio di Paliano, facilmente raggiungibile dall’autostrada del Sole, uscita Colleferro, esiste la grande oasi naturalistica della “Selva”, creata e gestita dal principe Antonello Ruffo di Calabria. Meta ideale per l’osservazione degli uccelli acquatici e lo studio di ecosistemi umidi, da parte di scuole e amanti della natura protetta.
I Monti Ernici e il Lago di Canterno
Il massiccio montano più esteso della nostra provincia, con vette che superano i duemila metri, ricchi di vegetazione, fiumi, sorgenti, centri storici intatti. Si estendono da Anagni fino a ridosso di Sora, dividendo la provincia di Frosinone dalla provincia dell’Aquila. Rappresentano un vero scrigno che racchiude bellezze paesaggistiche, naturalistiche e architettoniche fra le più interessanti del Lazio. Fra questi monti impervi vissero e pregarono i primi eremiti, nascosti nelle grotte, furono edificati cenobi e monasteri come quelli di Guarcino e Trisulti.
Oggi gli amanti della natura possono scegliere tra decine di sentieri, dai più facili ai più affascinanti ed impervi. A 1.800 metri di altitudine si trova la stazione sciistica di Campocatino (Guarcino), una delle più antiche del Lazio, ideale per chi vuole imparare lo sport dello sci in piena sicurezza. A 1.200 metri, nel territorio montano di Veroli, si può ammirare l’immenso pianoro di Prato di Campoli, un anfiteatro naturale, circondato da una catena di montagne alte duemila metri, coperto da meravigliosi boschi di faggio, miracolosamente rimasto indenne dalla speculazione edilizia. In questi luoghi di antica civiltà sorgono i centri di Fiuggi, Torre Caietani, Trivigliano, Guarcino, Vico nel Lazio, Collepardo, Alatri, Fumone, Veroli, Boville Ernica.
I Monti Lepini
Costituiscono la catena che divide la provincia di Frosinone da quella di Latina. A ridosso di questi monti, di altitudine media fra i 1.200 ed i 1.500 metri, sorgono i piccoli centri di Sgurgola, Morolo, Supino, Patrica, da cui si dipartono i sentieri per escursioni verso le cime panoramiche. Ricchi di sorgenti e di fenomeni carsici, sono oggetto di continue ricognizioni speleologiche.
La Valle del Fiume Liri
Il più importante fiume della nostra provincia. Sorge nel vicino Abruzzo, solca la valle di Roveto e sbocca nella piana di Sora. Ad Isola del Liri dà origine alle spettacolari cascate (Valicatoio e Verticale). Attraversa le gole di Anitrella, dove alimenta nnumerosi centrali idroelettriche e si affaccia sulla piana di Ceprano. Ad Isoletta di Arce si congiunge con il fiume Sacco. In questo punto è stata riportata alla luce l’antica città volsca e romana di Fregellae, un’area archeologica vasta 90 ettari, oggetto di campagne di scavi.
Il fiume prosegue il suo corso attraversando Pontecorvo e San Giorgio a Liri, dove forma un suggestivo laghetto. Nei pressi di sant’Apollinare, a sud di Cassino, si congiunge con il fiume Gari e dà origine al Garigliano (confine naturale con la Campania), fino al mar Tirreno, nei pressi di Marina di Minturno. E’ uno dei bacini idrografici più importanti del centro Italia, con un volume di acque costante che da secoli costituiscono la vera ricchezza dei centri rivieraschi.
Il “verde Liri” con le sue acque, infatti, rende possibile il funzionamento di decine centrali idroelettriche che forniscono in tal modo energia pulita e rinnovabile.
La Valle di Comino e l’Oasi naturale del lago di Posta Fibreno
Questa valle, appartata, quasi nascosta, in realtà è uno scrigno pieno di gemme preziose e rare.
Fino all’unificazione dell’Italia faceva parte del regno di Napoli. Si può raggiungerla agevolmente, percorrendo la superstrada Frosinone-Sora-Atina-Cassino. Chiusa a nord dalle alte montagne che la dividono dal confinante parco nazionale d’Abruzzo e verso sud della catena Roccasecca-Monte Cairo, è rimasta naturalisticamente intatta e verde.
In essa vivono i “cominensi”, aggregati in tanti piccoli paesini, puliti ed ordinati, appollaiati su colline panoramiche o sui fianchi delle maestose montagne. Provenendo da Sora, si incontra l’oasi naturalistica WWF del lago di Posta Fibreno, formato dalle acque sorgive purissime che subito dopo alimentano l’emissario del lago, il fiume Fibreno, ricco di trote e decantato in epoca romana da Cicerone. Il castello di Vicalvi, in parte diruto, vera sentinella all’ingresso della Valle di Comino. Sulla destra si trovano Fontechiari, Casalvieri e Casalattico. Alvito, uno dei borghi più grandi, con il suo centro addossato sui fianchi della collina, fino alla sua sommità, con il castello-fortezza.
Guardando verso le alte montagne di Forca d’Acero si ammira San Donato e più lontano Settefrati. Al centro della valle si trova Gallinaro e quindi Atina, il centro abitato più popoloso ed importante. Quindi Villa Latina, Picinisco, con i suoi campi di sci di Prati di Mezzo e l’imponente massiccio del monte Meta (2.242 metri) la montagna più alta della catena delle Mainarde, spartiacque tra Lazio e Molise. Proseguendo si arriva a San Biagio Saracinisco, al laghetto artificiale di Cardito, per concludere la stupenda “cavalcata naturalistica” fino ai piccolissimi centri di Acquafondata, Viticuso, Vallerotonda, situati tra le montagne retrostanti Montecassino.
Questo comprensorio montano, solcato dal fiume Gari, costituiva parte della “Terra di San Benedetto”, quella montana e più impervia. In questi centri si possono fare passeggiate ed escursioni fra boschi secolari.
Monti Ausoni e Grotte di Pastena
Dividono la provincia di Frosinone da quella di Latina. Iniziano dopo Castro dei Volsci e comprendono i centri di Pastena (con le sue meravigliose grotte naturali), Amaseno e la sua Conca, Pico, San Giovanni Incarico, Falvaterra, Esperia, Ausonia. Dal punto di vista orografico e ambientale sono la continuazione dei monti Lepini.