Un pittoresco Paese

Terelle

Un pittoresco Paese

Terelle adagia il suo caseggiato del Centro urbano, a circa mille metri d’altitudine, sulla costa orientale del Monte Cairo. Ma bisogna saperlo che su quel podio alpestre c’è un paese, un pittoresco paese, con la sua storia secolare, col suo antico castello, con le sue selvagge bellezze, col suo verde intenso, col suo cielo azzurro, con la sua purezza ossigenata, coi suoi castagneti ultra centenari, con l’acuta spiritualità dei suoi abitanti, forti e perfino rudi, delicati e perfino sognatori e poeti. Bisogna sapere il punto geografico su cui si eleva Terelle, perché dalla Valle del Liri Garigliano o dalla Valle del Rapido non è visibile, nascosta tra le digradanti propaggini degli Appennini e quasi mimetizzata sulla montana superficie del Cairo, che la distanza tende ad omogenizzare nei suoi colori sfumanti sempre più ora verso il verde, ora verso l’azzurro.

Scopri Terelle allo stesso modo che svesti una castagna dal suo riccio, o denudi una mandorla dal suo guscio: e il dolce sapore del frutto premia la fatica. E’ difficile incontrare Terelle per caso. Bisogna sapere dov’è ubicata, per andarci. Non la trovi a portata di mano. Non s’incontra lungo un itinerario qualsiasi. Solo chi va per scalare Monte Cairo dal versante orientale incontra Terelle, singolare paese, quasi una sorpresa, quasi una scommessa. Sicuramente una scoperta!

Si accede a Terelle, per mezzo di strade asfaltate, da Cassino, da Atina, da Villa Santa Lucia. Da Cassino si passa per Caira. Oltre il Cimitero di guerra germanico, la strada incomincia a salire, attraverso un percorso pittoresco e tornanti sinuosi. Una variegata vegetazione ti accompagna costantemente. Ci sono ulivi, querce, lecci, cerri, olmi, acacie, pini, rovi. Sei continuamente attratto dal paesaggio che varia momento per momento. La Valle del Rapido si fa sempre più lontana e sempre più bassa. Si domina Sant’Elia, Valvori, Cervaro e poi perfino Vallerotonda, Aquafondata e Viticuso. Montecassino anch’esso si è collocato in basso. Ormai domini tutta la cordigliera appenninica e antiappenninica. Hai la sensazione virtuale di un’aquila che conquista il cielo.

Se si vuole passare per Villa Santa Lucia, bisogna lasciare la Casilina al bivio per Piedimonte o, dopo solo qualche chilometro, al bivio per Villa, dove, appena attraversato il paese, la strada incomincia ad inerpicarsi improvvisamente. Poi si oltrepassa la Cicogna, dominando l’intera Media Valle del Liri fino all’ultimo orizzonte degli Aurunci e degli Ausoni e si continua a salire, a salire, attraversando boschi di querce e di pini.

Da Atina si sale a Terelle attraverso un antico tratturo montano, ora asfaltato. La strada è tortuosa, inerpicante e passa per zone ora aride e petrose, ora folte di vegetazione arborea, specialmente querce e pini. Ad un certo punto della salita, oltre i cinquecento metri d’altezza, ci si accorge di sorvolare un esteso pittoresco paesaggio, in cui si evidenziano il nastro argentato della superstrada per Atina, la gola di una galleria, i neri boschi di Valleluce e Casalucense e la caratteristi caguglia di Belmonte Castello che al mattino sfuma in bianchi vapori di fiaba. A un certo punto del percorso si incontrano muraglie, che si direbbero di tipo megalitico. Qua e là si vedono cosparse le tipiche “caselle” terellane, qualcuna in buono stato di conservazione, qualcuna diroccata e quasi interamente ricoperta dalle edere. In località Castagna d’Oro ci si affaccia nella convalle di Terelle: di fronte ci sono il paese e Monte Cairo, più in basso ci sono gli intensi boschi di castagni.

L’alba terellana è indescrivibile. Anzi, meglio bisogna dire che le albe terellane sono indescrivibili, perché ogni alba è uno spettacolo a sé, vario e diverso di volta in volta, irripetibile, come il gioco di un caleidoscopio, perché numerosi e multiformi sono gli elementi che entrano in gioco: la nuvolosità, l’umidità, l’eventuale pioggia o nebbia, il vento, il punto di osservazione.