San Tommaso d’Aquino

Roccasecca

San Tommaso d’Aquino

SAN TOMMASO D’AQUINO è di Aquino o di Roccasecca? La sua patria è Aquino o Roccasecca? La polemica è secolare.

Basti pensare che già nel 1650 il sindaco e gli assessori di Roccasecca dovettero rivendicare per il loro paese i natali di San Tommaso, contesi da Aquino. Nel 1874 il sindaco Giulio Scorti, pur essendo un anticlericale, ordinò solenni celebrazioni per il sesto centenario della morte di San Tommaso, sottolineandone così la cittadinanza roccaseccana. Altrettanto solenni furono le celebrazioni del 1925, del 1974 e del 1994, da quando ovunque si legge, sui muri del paese, sui cartelli turistici e stradali: “Roccasecca terra di San Tommaso’ e “Roccasecca città natale di San Tommaso”. Ma Aquino ha le sue buone ragioni per non demordere e per continuare a rivendicare per sé l’onore di essere la vera patria del sommo teologo.

In realtà, alcuni asseriscono che San Tommaso nacque nel Castello di Roccasecca, che allora apparteneva, con tutto il territorio pertinente, ai Conti d’Aquino. San Tommaso si chiama “d’Aquino” perché “d’Aquino’ o ‘de Aquino” era la denominazione del casato. Nacque nel 1225, da Landolfo d’Aquino e Teodora. Due fatti sono significativi e atti a sostenere la nascita di Tommaso d’Aquino nel Castello di Roccasecca: la profezia di fra’ Buono da Cantalupo e la folgore caduta sulla torre del Castello. Ambedue i fatti sono riportati dal Priore del Convento Domenicano di Benevento, Guglielmo da Tocco, nella sua Vita di S. Tommaso d’Aquino. Dice il da Tocco che “Dum enim mater eius Domina Theodora, tam morum quam genitorum claritate conspicua, esset in castro Roccaesiccae in confinio regni Campaniae, venit ad eain in spiritu frater, Bonus nomine, melior vita et religione, qui diu cum pluribus aliis in monte dictae Roccae eremiticam vitam duxerat, et qui sanc tus reputabatur ab hominibus regionis illius, et dixit: Gaude, Domina, quia tu es praegnans, et pariesfilium, quem vocabis Thomam…” In sintesi, racconta Guglielmo da Tocco che, mentre donna Teodora era nel Castello di Roccasecca ai confini della Campania, venne a lei in sogno un eremita, Buono di nome e buono per vita e devozione, il quale fu eremita insieme a moltissimi altri sul monte del predetto Castello ed era ritenuto santo dagli abitanti di quelle zone e disse: esulta, o donna, perché tu sei incinta e partorirai un figlio che chiamerai Tommaso… Guglielmo da Tocco dice ancora che ‘In dicto castro, cum subito horren da tempestas fuisset exorta in acre, fulgur turrim exterruit, et sororem dicti pueri, quae dormiebat in turri, et equos, qui erant in stabulo, interemit”. E cioè: Nel predetto Castello, essendo scoppiata una improvvisa e terribile tempesta, un fulmine colpì la torre e uccise una sorella del nominato fanciullo (San Tommaso), la quale dormiva nella torre, e i cavalli che erano nella scuderia.

Altri asseriscono che San Tommaso nacque proprio nella civitas di Aquino e che il Castello di Roccasecca non era troppo idoneo ad essere abitato e non era frequentato dai Conti d’Aquino a tal punto che Teodora, madre di San Tommaso, vi potesse risiedere durante il tempo della gestazione e partorirvi un figlio.

Nel disorientamento delle polemiche e delle ermeneutiche, restano evidenti due fatti, due realtà che potrebbero tacitare le opposte e rivali posizioni. Il primo fatto è che legittimamente e inequivocabilmente l’Angelico Dottore debba chiamarsi San Tommaso d’Aquino, per il semplice fatto che Tommaso apparteneva alla famiglia dei Conti d’Aquino. Il secondo fatto è che il Castello di Roccasecca apparteneva ai Conti d’Aquino ed era di sicura frequentazione del conte Landolfo, di donna Teodora, del giovane Tommaso, come di tutta la famiglia, anche perché il clima d’Aquino era umido e malsano, a differenza di Roccasecca, asciutta e salubre. Come dire che non a torto Roccasecca rivendica il diritto ad una parte di gloria darivante dal più grande dottore della Chiesa, dai suoi luoghi frequentati, dalla cultura, tradizione, luoghi e oggetti di devozioni che ormai sono accreditati tra i tesori di Roccasecca.

Molto significativo è il fatto che Antonella d’Aquino contribuì con Beatrice Caetani, alla costruzione del convento domenicano a fianco della chiesa di San Tommaso a Castello.