Storia Moderna e Contemporanea

Fontana Liri

STORTA MODERNA E CONTEMPORANEA

Il dominio della famiglia Della Rovere si prolungò sino al 1580. Durante questo periodo, fatti In seguito a rinnovate azioni ostili del Duca di storici importanti furono la prima e seconda “Congiura dei Baroni” e la discesa in Italia di Carlo VIII. Nel 1580 Francesco Maria della Rovere vendette il Ducato di Sora e di Arce a Ugo Boncompagni (poi papa Gregorio XIII), che lo acquistò per il figlio Giacomo.

Interessanti sono, per quest’epoca, le notizie riguardanti Fontana, contenute nella “Descrizione dello Stato di Sora e suoi confini”, probabilmente redatta da un “officiale” del vescovado di Sora e indirizzata al duca Giacomo Boncompagni. Vi si legge che il paese “ha nel più alto una rocca di fabrica antica e trista, tutta rovinata di dentro”, vi si contano circa 130 fuochi ed è “habitata da persone assai civili per villa e fa buon vino.., ha parecchi molini da utile”. Proprio a proposito di mulini, nell’Archivio Boncompagni-Ludovisi, vi è una vasta documentazione che conferma il notevole sviluppo dell’industria molitoria fontanese nel secolo XVII.

In uno stucco degli inizi del sec. XVII (Isola del Liri, Palazzo Boncompagni) il centro abitato di Fontana appare circondato dalle mura (su cui in parte si sono già impiantate abitazioni civili), con tre torrioni visibili, ed è dominato dalla massiccia ed articolata costruzione con due alte torri svettanti, una delle quali fornita di beccatelli.

Per quanto riguarda la situazione amministrativa di Fontana, è da rilevare che durante il dominio feudale dei Boncompagni, nel paese vi era un Capitano che emetteva sentenze; queste potevano essere appellate a Sora ed erano quindi riesaminate a Napoli; nel 1650 Fontana divenne Università autonoma; al 1719 risale il bilancio più antico di questa Università (conservato presso l’Archivio di Stato di Napoli).

La mutata situazione urbanistica di Fontana può essere constatata in un’ illustrazione del Cabreo del 1739 (conservato a Roma, presso l’Archivio del Gran Maestro dell’Ordine di Malta), nella quale il sistema di fortificazioni, che nel secolo precedente caratterizzava il paese, risulta ormai smantellato.

Alla metà del secolo XVIII, il duca di Sora Gaetano I fece innalzare le acque del lago Solfatara, avendo intenzione di costruirvi uno stabilimento termale, iniziativa questa che non fu possibile realizzare per l’opposizione degli amministratori locali. Il duca dovette poi intervenire per costruire un muraglione che proteggesse i mulini fontanesi dalle alluvioni.

In questo periodo, la Terra di Fontana risulta tassata per la somma di ca. 378 ducati, ma si è ormai alla fine del regime feudale. Nel 1806 Giuseppe Napoleone aboliva infatti ufficialmente la feudalità nell’Italia Meridionale.

Nel Dizionario Geografico di Lorenzo Giustiniani, pubblicato fra il 1797 e il 1805, si precisa che la popolazione di Fontana superava allora i duemila abitanti. la tassazione che la riguardava “del 1532 fu di fuochi 73, del 1545 di 81 fuochi, del 1561 di 108 fuochi, del 1595 di 138 fuochi, del 1648 dello stesso numero, e del 1669 di 133 fuochi”.

Nel periodo del brigantaggio, il territorio di Fontana fu coinvolto nel movimento delle truppe inviate per la repressione. Nel settembre 1806 reparti francesi, comandati da Forestier e dal Sig. Cavaignac, nel corso delle operazioni militari contro Fra’ Diavolo, si accamparono sul Colle di Fontana, probabilmente in località Giannetti. A salvaguardia del paese dai briganti, dopo l’Unità d’Italia, operò a Fontana la Compagnia della Guardia Nazionale (con 158 militi), fino al 1869 comandata dal capitano Pasquale Parravano.

Dal Censimento del 1861, risultavano a Fontana 2366 abitanti. Con il R. Decreto 22 gennaio 1863 il paese modificava il suo nome originario in Fontana Liri.

Alla fine del 1892 terminarono i lavori per la costruzione del Polverificio militare. Il nuovo stabilimento industriale, la cui fondazione inizialmente incontrò notevoli ostacoli locali, fu motivo principale di una profonda trasformazione. Gradualmente sorsero in adiacenza del Polverificio molte abitazioni, mentre la stessa economia di Fontana Liri da agricola diveniva prevalentemente industriale.

Alla fine del 1931, pur continuando il paese ad essere considerato come un’unica aggregazione, si distinse fra Fontana Liri Superiore (il centro strorico di origine medievale) e Fontana Liri Inferiore, il nuovo centro sorto presso il Polverificio e nella zona dove in epoca romana si estendeva la “villa Laterina”.